Villa Unifamiliare - Nardò (LE), loc. "Mondonuovo"
Le scelte progettuali effettuate risultano fortemente influenzate dal contesto in cui si opera, seppur ispirandosi anche a tipologie edilizie diffuse in località differenti. L’ambiente circostante il lotto di interesse presenta le caratteristiche di un paesaggio quasi collinare, con dislivelli altimetrici rilevanti e colture arboree ad alto fusto (pini). Assecondando ciò che la stessa morfologia del terreno suggerisce, nell’intento di un inserimento ottimale sul territorio, l’edificio è posizionato nella porzione di lotto più alta, mentre l’ingresso carrabile si trova nella posizione più depressa. Riguardo agli aspetti formali e stilistici, cè da dire come le marine di Nardò sono caratterizzate da importanti esempi di ville suburbane ottocentesche, talune splendide per ricchezza di particolari o di lavorazioni sui fronti, nonchè per i curati giardini interni. Tali pregevoli realizzazioni, come pure l’originaria tipologia della villa classica ottocentesca, sono caratterizzate da ampi spazi esterni e da una accentuata orizzontalità nella conformazione volumetrica. Il lotto di interesse ha dimensioni particolarmente contenute, e la superficie coperta realizzabile risulta limitata anche dal rispetto delle specifiche distanze dai confini dettate dalla normativa di piano. Alla luce delle considerazioni sovraesposte, nell’ottica di un rapporto forte ma dialettico con il passato, la riproposizione di una tipologia classica di costruzione, la villa, viene reinterpretata e contestualizzata ad oggi. L’impianto planivolumetrico in progetto, non potendo avere i caratteri dell’orizzontalità per la conformazione del lotto, si pone tipologicamente tra la villa neoclassica ed il palazzotto ottocentesco, sviluppato in verticale su più piani. La copertura terminale, prevista con un tetto a padiglione in legno, ingentilisce l’edificio, armonizzandolo con il contesto, quasi “collinare” (caratterizzato da dislivelli e colture arboree), nello spirito della villa padronale di campagna, il casale signorile. La cortina muraria dei fronti prosegue oltre il solaio di copertura di piano primo, fino alla linea di gronda del tetto, sì da slanciare l’edificio e mitigare l’impatto dei ridotti interpiani (3 mt circa) rispetto a quelli, ben più corposi, (4-5 mt) che caratterizzavano i palazzotti signorili d’epoca. I fronti rigorosamente simmetrici ripropongono elementi architettonici e formali coevi all’epoca di realizzazione delle ville precedentemente descritte (cornicioni di coronamento, balconcini, cornici intorno alle aperture).